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Psicologo a Cagliari

Grafologia: il simbolismo spaziale

Grafologa in Cagliari, diploma di Grafologia presso ARIGRAF (Associazione Italiana di Ricerca Grafologica – sede a Roma)

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Simbolismo spaziale

“L’uomo che scrive disegna inconsapevolmente la sua natura interiore; la scrittura cosciente è un disegno incosciente; lo scrivente con la sua scrittura fa il proprio autoritratto”

Questa frase, del grafologo svizzero Max Pulver è uno dei cardini della grafologia di tutti i paesi. Il foglio di carta rappresenta lo “spazio grafico” nel quale proiettiamo inconsciamente la nostra immagine. Il rigo, reale o ideale, è il punto di partenza del nostro orientamento. Esso divide l’alto dal basso, l’orizzontale, il confine tra il giorno e la notte. La penna nel suo movimento scrittorio segue un percorso che, per l’occidentale, va da sinistra verso destra. Il luogo dove si trova in ogni momento la penna che scrive è il punto dell’Io che avanza attraverso lo spazio-tempo; la penna che avanza si lascia dietro il già scritto, il passato ed affronta il non ancora scritto, il futuro. La scrittura è costituita da tre zone: zona media, che è la base della misurazione in grafologia e corrisponde all’Io, alla vita cosciente; zona superiore che corrisponde al regno dell’intellettuale, spirituale, all’etica religiosa; zona inferiore che corrisponde al regno degli istinti, della vita materiale, fisica concreta. In alto, infatti, simbolicamente abbiamo lo spirito, il cielo, l’intelletto; in basso la notte, la materia, gli istinti, l’inconscio. Una scrittura con le aste superiori molto sviluppate potrà indicare interesse per lo spirito e per i valori dell’intelletto, ma anche orgoglio, aspirazione, insoddisfazione, a seconda del contesto. Allo stesso modo una valorizzazione della zona inferiore, potrà indicare predominio degli interessi materiali, forza della vita istintiva e sessuale, bisogno di attività fisica. Oltre al simbolismo “alto-basso” abbiamo un simbolismo relativo alla “destra-sinistra”: “la comunicazione si muove dall’Io verso il Tu; il cammino grafico è il ponte che viene gettato in avanti nel tempo, verso l’avvenire…” A destra dell’Io si trovano gli altri, ma anche il mondo esteriore e tutto ciò che è atteso, desiderato, temuto. La strada già percorsa simboleggia il passato individuale.
Indirettamente, il rapporto con questo simbolo, abbiamo la bipolarità madre-padre: origine e meta. Ogni tratto amplificato verso sinistra è in rapporto con il mondo materno, mentre i tratti amplificati a destra lo sono con il mondo paterno.

LE FASI

FASE DELLO SCARABOCCHIO

Si verifica come graduale evoluzione del segno. Dapprima appare come risultato della casualità del movimento, successivamente emerge l’intenzionalità insieme alla capacità di controllo dell’occhio e della mano. Il bambino impara a conoscere lo spazio e struttura su di esso forme chiuse che testimoniano la presenza di un’organizzazione. In caso di buon adattamento verso i tre anni si realizza la forma arrotondata premessa importante per la realizzazione del disegno prima, della scrittura poi.

FASE DEL DISEGNO

Si configura come evoluzione dello scarabocchio e rappresenta un momento di grande valore specie se incoraggiato dagli adulti, tra l’altro il disegno favorisce l’evoluzione motoria. Va ricordato come sia erroneo imporre regole che possono togliere il piacere dell’attività, peraltro il disegno infantile presenta regole proprie, come trasparenza, antropomorfismo, continuità nella rappresentazione degli elementi non visibili, che occorre conoscere per un’interpretazione corretta della realtà infantile. Attorno ai 4-5 anni nel disegno possono comparire alcune lettere in stampatello che con esso si integrano.

FASE DELLA SCRITTURA
Momento estremamente delicato che si configura come una delle forme più complesse dell’attività linguistica in cui sono presenti componenti psicofisiologiche ed operazioni psicologiche. La sua esecuzione richiede il rispetto di precise regole, la conoscenza dello schema corporeo, l’acquisizione della motricità fine delle dita, un progresso idoneo nel linguaggio, la capacità di trasformare il suono (fonema) in segno (grafema), quindi i segni ottici in tratti grafici. A differenza del linguaggio che si origina in modo incosciente, la scrittura richiede un preciso impegno cosciente.
È una tappa fondamentale nel percorso evolutivo del singolo paragonabile al significato che la scrittura ha avuto nella storia dell’umanità. La grande avventura comunicativa dell’uomo, da tempo avviata, ora può realizzarsi a pieno in tutte le sue espressioni.

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